10 competenze che devi possedere per diventare organizzatore di eventi (1^ parte)

Ho fatto un MasterSpesso coloro che intendono iniziare la loro attività come organizzatori di eventi mi chiedono: quali sono le aree che devo approfondire per diventare un bravo professionista? Vorrei fare un master, un corso di formazione, ma non so quale scegliere …

Provo quindi a descriverti quali, nella mia esperienza, sono le competenze che non devono mancare in un organizzatore di eventi che voglia proporsi con professionalità. O che non devono mancare in un’organizzazione di eventi: se non le possiedi tutte nella tua persona – nessuno è un tuttologo – puoi infatti contornarti di collaboratori e/o consulenti per coprire le competenze mancanti. Però attenzione, se vuoi diventare un event manager, un responsabile di progetto, devi comunque avere una conoscenza generale di tutti i settori, anche se poi intendi affidarti a specialisti, perché la persona che risponde dell’attività complessiva alla fine sei solo tu, quindi devi avere gli strumenti per poter giudicare la qualità del lavoro dei tuoi collaboratori.

Iniziamo dall’area normativa.
1. Devi conoscere le regole del settore e le normative concernenti il mondo del lavoro connesso. Se ad esempio vuoi organizzare un festival musicale o una stagione teatrale devi conoscere le normative per i lavoratori dello spettacolo: cos’è un certificato di agibilità, come funziona la previdenza sociale (Inps gestione ex Enpals), come stendere un contratto, come opera la Siae…
Per esempio, sapevi che i contributi previdenziali della gestione ex Enpals sono obbligatori, anche in assenza di retribuzione? Ma anche che ad alcuni soggetti che effettuano esibizioni musicali dal vivo (giovani fino a 18 anni, studenti fino a 25 anni, pensionati di età superiore a 65 anni e soggetti che versano ad una gestione diversa da quella per i lavoratori dello spettacolo) “laddove percepiscano, per le predette esibizioni, una retribuzione annua lorda non eccedente l’importo di 5000 euro, si applica il regime di esenzione dagli adempimenti informativi e contributivi previsti dalla normativa previdenziale del settore dello spettacolo”?
Eh si, sono cose da mal di testa, pur tuttavia conoscere le regole del gioco significa evitare rischi e sanzioni a volte molto pesanti.

2. Devi conoscere le formule organizzative previste dalla normativa, per gestire la tua attività e i tuoi progetti scegliendo quella più idonea alle tue esigenze e ai bisogni del segmento di mercato a cui ti rivolgi.
Cerchi un’occupazione all’interno di un’organizzazione di settore o intendi proporti come libero professionista?  In quest’ultimo caso è più conveniente agire come singolo consulente a partita iva, oppure associandoti ad altri colleghi? O è meglio costituire una persona giuridica per limitare i rischi: un’associazione riconosciuta, una società o cooperativa a responsabilità limitata? Forse dovresti considerare di istituire una Fondazione, coinvolgendo anche gli enti pubblici della tua area …

Passiamo all’area del management
3. Devi saper individuare le opportunità ed ottimizzare la tua offerta per correlarti nel modo migliore alla domanda. In particolare dovrai saper analizzare il contesto (vi sono le condizioni favorevoli?) e definire le opportunità sulla base delle quali effettuare la pianificazione strategica dei tuoi progetti su un arco di tempo possibilmente almeno triennale. Non sono certo gli eventi spot (una botta e via) che ti permettono di costruire una carriera professionale …

4. Devi saper tradurre le tue intuizioni in interventi concreti ed efficaci; sulla base delle opportunità individuate dovrai formulare un’ipotesi di progetto e, trovate le necessarie conferme, definire i contenuti artistico-culturali (per far questo devi essere un profondo conoscitore dell’argomento, oppure devi poter contare su qualcuno che lo è), quindi individuare il modello gestionale più appropriato al progetto e al settore in questione.

5. Devi saper pianificare dettagliatamente l’organizzazione di eventi e proposte culturali; dall’idea progettuale si passa alla progettazione gestionale attraverso la definizione dell’action plan: definizione del team di progetto, pianificazione del cronoprogramma (tempificazione), costruzione del budget. (1. – continua).

 

Filippo Maria Cailotto

Informazioni su Filippo Maria Cailotto

Filippo Maria Cailotto ha un'esperienza di consulente e project manager nei settori degli eventi culturali e nella valorizzazione del territorio più che ventennale. Dopo il Diploma di Conservatorio, ha completato il suo curriculum formativo conseguendo l' “European Diploma in Cultural Project Management”, master annuale promosso dal Consiglio d’Europa e dall'Unesco (Bruxelles), e frequentando il Corso biennale in Economia e Gestione Aziendale (CEGA) presso la Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi (Milano). È stato inserito nell’elenco degli esperti dell’Unione Europea (DG X) per i seguenti ambiti di competenza: ‘Cultura’ e ‘Questioni orizzontali’ (cultura ed economia, cultura e turismo, cultura e sviluppo regionale). Ama la musica classica, il tango e i social media.
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