Riallacciandomi a quanto anticipato in chiusura del post della scorsa settimana (vd. 4^ parte), ti racconto oggi il caso di un progetto-evento mirato a valorizzare i legami di un’azienda e dei suoi prodotti con il territorio, in modo da promuoverne i valori e il senso di appartenenza.
Sin dal 2002, proseguendo la politica tesa a collegare i suoi vini con la terra veneta, l’azienda Masi Agricola ha supportato, attraverso la sua Fondazione, un premio speciale nell’ambito del Concorso internazionale di musica da camera “Salieri-Zinetti”. Il Premio Discografico “Fondazione Masi” alla Civiltà Veneta ha la finalità di premiare un progetto discografico basato su composizioni di autori nati o vissuti prevalentemente nell’area delle Venezie.
La sfida proposta per l’edizione 2011 del progetto era la seguente: come si può promuovere attraverso un evento culturale un nuovo prodotto frutto di innovazione e ricerca, un vino che sposa uve venete con uve provenienti dall’Argentina, dove Masi ha iniziato da qualche tempo a coltivare un vitigno autoctono?
Il vino in questione è il Masi Tupungato Passo Doble – Rosso di Argentina. Come si legge dall’etichetta, è prodotto nella valle del vulcano Tupungato e “trae la sua natura generosa, forte ed esuberante dal vitigno autoctono Malbec”. Questo vino ha contemporaneamente “lo stile piacevole, elegante e cordiale dei vini veneti”, uno stile che gli viene dato dall’uva Corvina, leggermente appassita, uva veneta per eccellenza che apporta “ricchezza di aromi, struttura e tannini morbidi”. La doppia fermentazione dell’uva Malbec con una percentuale di uva Corvina crea così un vino di classe con potenziale di lungo invecchiamento.
L’obiettivo era dunque valorizzare questo connubio, questa alleanza, su un piano culturale. In realtà la sfida era meno difficile di quanto fosse apparsa in un primo momento. Ma non per questo i risultati sono stati meno soddisfacenti. Com’è noto, esiste infatti un genere musicale, affermatosi in Argentina, sulle sponde del Rio de la Plata, che trae le sue origini da un miscuglio di culture, dove moltissimi italiani, e veneti in particolare, si sono riversati integrandosi e contribuendo alla formazione di una forma d’arte oggi famosa in tutto il mondo: parlo del tango, nel 2009 definito “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco.
Il progetto culturale realizzato si è rivelato essere una perfetta metafora del vino prodotto da Masi (e viceversa). Il Premio discografico, proposto in seguito anche come spettacolo dal titolo “Mi Gran Tango – Viaggio nell’anima veneta di Buenos Aires”, ha portato infatti alla riscoperta di tre artisti nati nelle Venezie e che, lasciata la terra madre in cerca di fortuna, trovano a Buenos Aires, nel tango, il loro strumento di riscatto: sono Mario Battistella, poeta e paroliere (Monteforte d’Alpone, 1893 – Buenos Aires, 1968), Manlio Francia, violinista e compositore (Venezia, 1902 – Buenos Aires, 1981), José Bragato, violoncellista e compositore (Udine, 1915). Sulle note di questi tre artisti ha preso forma un “tangodramma”, come preferisce chiamarlo il gruppo Alma Migrante, ideatore del progetto ed esecutore delle musiche, un’incisione (e uno spettacolo) che, attraverso le note nostalgiche e appassionate del tango, narra la vita d’oltreoceano di un giovane nato a Verona alla fine dell’800 che, ancora bambino, lascia la sua terra e a Buenos Aires vive i grandi problemi di adattamento in una realtà così diversa dalla propria.
Come il vino, anche le musiche proposte sono dunque il frutto di una fusione di elementi veneti e argentini, ed è questa la ragione che ha motivato la Fondazione Masi ad assegnare il Premio discografico “Fondazione Masi” alla Civiltà Veneta al gruppo Alma Migrante. Grazie alla Fondazione Masi l’incisione prodotta con i tanghi veneto-argentini così recuperati è stata diffusa ad oltre 4000 opinion leader di tutto il mondo.
La conclusione a cui ci porta questo caso è semplice: che legami ha il tuo evento con l’identità culturale del territorio? Cerca un’azienda che abbia lo stesso tipo di connessione e voglia promuoverla, usando il tuo progetto come metafora.
Nota bene: se il tuo evento propone elementi correlati all’identità di altri paesi, cerca aziende con radici similari. Sto pensando a connessioni come Goethe-Volkswagen, Taiko (i grandi tamburi giapponesi)-Honda, Fado-produttore o importatore di Porto, musica celtica-birra Guinness … Usa la tua creatività! (5. – continua)
Filippo M. Cailotto
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